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A quasi 60 anni dalla sua fondazione (1° ottobre 1949), la Repubblica Popolare Cinese è aperta alla modernizzazione e al liberalismo economico dell'Occidente e si impone come una componente decisiva nei futuri equilibri del mondo. Internamente restano molti nodi da sciogliere, soprattutto il controllo ideologico e le restrizioni alle libertà individuali, compresa quella religiosa, che hanno radici nel sistema politico e culturale architettato da Mao Zedong. Restano anche i drammi di una povertà ancora troppo diffusa e la corruzione endemica che intacca molte realtà e istituzioni. È inevitabile che la Nuova Cina debba fare i conti con queste contraddizioni. Dovrà rivedere la propria storia, e specialmente le "conquiste" della cosiddetta Grande Rivoluzione Culturale (1966-76) durante la quale le religioni, e la Chiesa cattolica in particolare, furono aspramente combattute e responsabilizzate per l'arretratezza e l'asservimento del Paese. Si tratta di una questione cruciale, alla cui risposta contribuisce questo libro che mette a fuoco con grande lucidità un tornante decisivo nella storia del Paese e della Chiesa, nella regione del Henan. Il periodo storico considerato (1938-1954) vide infatti snodarsi un vero e proprio "processo" alla Chiesa, ai suoi pastori e ai suoi fedeli nel quale spiccarono esempi di fedeltà e coraggio ammirevoli.